Ven. Giu 13th, 2025

#021 Pinguini Tattici Nucleari, Scatole (2019)

In queste settimane tanti giovani stanno completando le procedure di iscrizione all’Università. Momenti che resteranno per sempre nella loro memoria, nel bene (si spera) o nel male. Ricordo ancora quei momenti di lunga attesa agli uffici della Pallotta a Perugia in quella fine estate del 1999, una vita fa. In questa canzone dei Pinguini Tattici Nucleari, nella quale mi rivedo in parte (anch’io ho il padre muratore e anche lui sperava facessi studi da architetto o, meglio, da ingegnere…la differenza è che io ero d’accordo) c’è tutto il sapore di quei momenti in cui prendiamo una decisione così importante e indirizziamo la nostra vita. E forse ha ragione Riccardo Zanotti, che ha firmato questo bellissimo testo: Le canzoni, come le case, sono scatole in cui la gente si rifugia quando fuori piove…

 

Mio padre ha sempre fatto il muratore

Odia chi si lamenta, chi sta zitto, gli ottimisti

Ha sempre poco tempo per l’amore

E tutte le altre cose inventate dai comunisti

Il suo diploma da geometra sta appeso in soffitta da vent’anni

In una teca polverosa

E da piccolo sognavo anch’io di avere una teca

Che dicesse che so fare qualche cosa, yeah, yeah

Lui avrebbe voluto che facessi gli studi d’architetto

Oppure da ingegnere

Ma io volevo fare il musicista

A suonare la chitarra, passavo le mie sere

Ricordo un giorno mi prese da parte

Mi disse, “Non capisci proprio un cazzo della vita

Perché solo a chi si sporca le mani

È concesso il privilegio di avere una coscienza pulita”

Sì, ma io non sono come te

Di quello che sarò tu che ne sai?

Sì, ma io non sono come te

Vedi di non dimenticarlo mai

Ero un po’ come un testimone di Geova

Il mio futuro spesso suonava al campanello

Ed io non ci provai neanche ad aprire

Solo per diventare un ingegnere o un architetto

Io volevo far piangere la gente

E davanti a dei mattoni nessuno si commuove

Perché le case in fondo sono solo scatole

Dove la gente si rifugia quando fuori piove

E poi un giorno sono andato a Londra

Era per studiare musica all’Università

E durante gli anni tra un esame e l’altro

Ho ripensato spesso alle parole di papà

Sì, ma io non sono come te

Di quello che sarò tu che ne sai?

Sì, ma io non sono come te

Vedi di non dimenticarlo mai

E adesso anche io c’ho una soffitta

Ed un pezzo di carta in una teca pulita

E non faccio l’architetto o l’ingegnere

Mio padre in qualche modo ha accettato la mia vita

Gli dicevo, “Io non sono come te

Io sono diverso, io sono migliore”

Ma le canzoni in fondo sono solo scatole

Dove la gente si rifugia quando fuori piove

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di admin

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