TERRA DI TEVERE
(di Franco Polcri, 2005)
Terra di ambascerie e di artisti,terra di Francesco e del Volto Santo,hai conosciuto lo scontro del potente con l’umile fiero e orgoglioso,hai visto il transito di pellegrinie di uomini in fuga,di avventurieri e lanzichenecchi,hai visto nascere Michelangelo e Piero,hai accolto nel suo viaggio Leonardoche venne a spiarti per l’eccitazionedi costruire un grande paesaggio segnato dalla vitae dalla morte portata da una grande battaglia come quella di Anghiari;hai conosciuto l’ardore, il coraggio dell’avventura e la pietà,forti nel cuore di chi ti ha percorsoe hai avvertito il conforto della pace portata dal tuo Tevere.
Ho sempre portato con me questo testo del prof. Franco Polcri, una dichiarazione d’amore per la nostra vallata, inserendolo anche nella mia tesi di laurea, tesi di cui il prof. Polcri era stato uno dei correlatori. Ho conosciuto il Prof quando ero ancora bambino e i miei genitori mi portavano alla messa delle 20 al Trebbio la domenica sera: l’indimenticabile Don Duilio officiava e il professor Polcri si occupava delle letture. Nel 2004, quel 24 aprile in Archivio Vescovile, ebbi poi il grande piacere di incontrarlo per proporgli un documento che avevo scritto sui miei “progetti” per il Borgo. Volevo condividerlo con questa splendida persona che, poche settimane prima, si era candidata come Sindaco. Era un documento pieno soprattutto di giovanile ingenuità, ma mi diede l’opportunità di conoscere meglio e apprezzare quell’autorevole professore che, per qualche anno, ebbi il piacere di poter chiamare semplicemente Franco.
Abbiamo condiviso anni di grandi speranze e di comuni battaglie, anche se non mancarono le diversità di vedute che portarono la lista civica di cui ero coordinatore ad abbandonare la sua giunta. Nonostante le divergenze ricordo ancora quando, un paio di anni dopo, chiamò in Consiglio Comunale me e l’ex assessore Mancini per chiarirsi pubblicamente con umiltà e schiettezza, doti non comuni purtroppo in molti di coloro che ricoprono ruoli politici: resta decisamente uno degli atti politici e umani più belli visti negli ultimi anni a Palazzo delle Laudi. Fai buon viaggio Sindaco e dai un grande abbraccio a Don Duilio anche da parte mia.