Giorgia Meloni ha dichiarato: il Manifesto di Ventotene “certamente non è la mia Europa”. Nulla di sorprendente, ma il modo in cui ha dileggiato i suoi autori è francamente irricevibile.
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann non erano a Ventotene in vacanza, ma prigionieri politici di un regime fascista che, effettivamente, aveva (anch’esso) un’altra idea di Europa.
Nel mio saggio Comunità (2023) ho sottolineato l’importanza dei principi federalisti europei del Manifesto di Ventotene, che oggi – incredibilmente, dopo 84 anni – tornano al centro del dibattito politico. Perché? Perché parlano di solidarietà, collaborazione e coesione sociale. Perché rappresentano un’idea di Europa fondata sull’unione dei popoli, non sulla divisione.
Invito tutti a leggere il Manifesto di Ventotene integralmente, non nelle “frasi tagliate ad arte” che vengono oggi usate per strumentalizzarlo. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di quei valori per costruire un’Europa forte, unita e solidale.