Mer. Apr 23rd, 2025

L’Europa che non c’è va alla guerra?

Non serve a nulla ironizzare sul mancato invito a cena alla Meloni. Circa un anno fa successe la stessa cosa a Draghi (in quel caso era una cena tra Macron, Scholz e Von der Leyen). Ma il problema non è certo un invito a cena. Il fatto è, che a fronte a una guerra che rischia di allargarsi a tutta Europa non esista una politica estera comune del nostro continente. Ancora una volta Francia e Germania, su indiretto mandato della NATO, decidono per tutti.

Quando parlo di Federazione Europea è soprattutto a momenti come questi che penso. Momenti in cui l’intera Europa rischia di scivolare in guerra. E conta poco aggiungere un posto a tavola (peraltro dubito che Meloni, come Draghi prima di lei, avrebbe portato un contributo pacifista al banchetto). Conterebbe invece essere uniti e compatti, anziché avere 27 voci diverse utili solo all’ego dei sovranisti della domenica. Conterebbe tantissimo avere istituzioni europee autorizzate a legiferare (cosa impedita all’attuale Europarlamento), autorizzate a decidere una politica estera comune unitaria e dotate di un esercito unico (obiettivi della Comunità Europea di Difesa, naufragata scelleratamente nel 1954 e mai più riproposta).

Tra il primo e il secondo di una cena all’Eliseo l’Europa rischia di entrare direttamente in guerra, accettando la richiesta di Zelensky di fornire armi non solo per difendersi (il che sarebbe anche legittimo), ma addirittura per attaccare la Russia. Prima del dessert rischiamo di essere entrati definitivamente nella Terza Guerra Mondiale e non c’è amaro sulla Terra in grado di farci digerire un tale senso di impotenza. Comunque vada a finire il conflitto in Ucraina l’Unione Europea ha già perso. O avremo il coraggio di riprendere in mano il sogno di giganti come Spinelli, Calamandrei, De Gasperi, Schuman e Adenauer, trasformando finalmente l’inutile Unione in una concreta Federazione Europea oppure tutto questo sarà, ancora una volta, oltre che doloroso anche inutile.

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di admin

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