Roberto Fico incarna la storia del Movimento, fin da quelle prime battaglie portate avanti dai primi pionieri armati di sana utopia e incrollabile speranza. Quando ho iniziato ad essere attivista del Movimento Roberto già c’era e già era un punto di riferimento. La sua elezione alla Presidenza della Camera dei Deputati è idealmente il premio a quei tanti “gonfiatori di palloncini” e quei tanti attivisti spesso sconosciuti, ai tanti “bastardi senza gloria” come ci piace chiamarci tra noi. Sono certo che Roberto Fico sarà un ottimo Presidente, una garanzia di correttezza e imparzialità, un argine contro ogni genere di sopruso procedurale come tagliole e canguri vari eredità dei suoi democraticissimi predecessori.
Roberto Fico come, anzi, più di tutti noi vista la lunga militanza ha dovuto subire e subisce tuttora l’astio malcelato e l’aperta ostilità di quei tanti “esperti” che ci hanno sempre ritenuto e continuano a ritenerci una banda di sciagurati senza idee né futuro. Ce lo dicono da circa 10 anni. Nel frattempo alcuni di questi “esperti” sono stati azzerati dal voto popolare (ma si sa, il popolo sceglie Barabba, mica sono gli “esperti” ad aver sbagliato), altri sono semplicemente diventati la caricatura tragicomica di sé stessi, altri hanno cercato di reinventarsi per non scomparire.
Noi siamo sempre lì, attaccati e derisi (certo, anche noi non le mandiamo a dire, ci mancherebbe…) e siamo sempre più. Ogni due o tre mesi ci danno per morti, dicono che perderemo voti per le buche di Roma, per Spelacchio, per Cecconi o altre cose. Ci guardano dall’alto dei loro palazzi e ci giudicano. Noi stiamo nelle piazze, riempiendole anche a febbraio con 5 gradi sotto zero, ma si sa, siamo una banda di esaltati.
In quelle piazze si parla degli argomenti che interessano veramente alle persone e che, sarà un caso, non assomigliano nemmeno lontanamente a quelli dei salotti televisivi. Poi alle elezioni noi prendiamo il 32% e gli altri, ovviamente, dicono che la gente “non li ha capiti”. Lasciamo pure che continuino a crederlo, nel frattempo vediamo di riuscire a mettere a posto alcune cose in questo sgangherato Paese. Buon lavoro Presidente!