Mer. Set 11th, 2024

Gorizi al vetriolo: le colpe di Polcri e Coletti sulla collina

Torna a farsi sentire dopo una lunga assenza l’ex assessore al bilancio della giunta Polcri e lo fa con accuse molto dure e circostanziate…

(da Fendente.it) “In una intervista al “Corriere di Arezzo” del 24 settembre, l’assessore all’urbanistica esprime viva soddisfazione per come marciano bene in Consiglio Comunale le osservazioni al ‘piano strutturale’.

Oddio ! magari potrebbero marciare anche molto meglio se il presidente del Consiglio avesse voglia di lavorare di più utilizzando le giornate più favorevoli (sabato e domenica) e non avesse paura del buio, approfittando delle notti, così come nel passato si è molto spesso fatto”.

Riusciranno ad approvare il PS ?

-”Penso che sia troppo tardi per l’approvazione definitiva del Piano, avviato quattro anni e mezzo fa, dopo che per le manie di una dirigenza tecnica immatura e improvvisata si rinunciò a licenziare il ‘Piano Ugolini’, si buttò nel cestino, e si avviò un nuovo percorso del Piano, che però – nonostante Fabrizio Innocenti sia contento- non è ancora concluso”.

-Che c’entra il ‘Piano Ugolini’?

“Sarebbe stato intelligente approvare il ‘Piano Ugolini’ e poi predisporre una variante che ne correggesse diverse imperfezioni, dando fondo nel frattempo al Regolamento Urbanistico. E’ noto che senza Regolamento il Piano Strutturale è inefficace e non può applicarsi.

Ma quando si farà questo Regolamento ?

Se avessimo chiuso le osservazioni entro settembre e incaricando un tecnico esterno alla struttura, forse avevamo potuto farcela prima della scadenza elettorale. Tutto questo preambolo serve però ad introdurre l’argomento che al momento ci sta più a cuore, quello della collina, dove, a sentire molti, è una bestemmia costruire”.

-Parliamo allora dell’argomento che attualmente sta più a cuore: la collina.

“Intanto quello che stupisce e disorienta sono i diversi linguaggi che escono dal Comune.

Franco Polcri dice (La Nazione del 14 settembre 2010) “Non intendiamo rendere edificabile la collina….si tratta solo di recuperare piccole porzioni di terreno…..con qualche aggiunta, ma si tratta di cose minime, di integrazioni dell’esistente, nulla di più”. Ed ancora: “….Non ci saranno case nuove, ma recupero e integrazione di fabbricati esistenti”.

Tuoni e fulmini da parte di Viva Sansepolcro e Italia dei Valori (che siano una cosa sola ?). Non danno del bugiardo al Polcri ma lo fanno capire, dicendo “…sul piano strutturale sta scritto che il sistema delle ville collinari recenti non potrà superare 9.000 mc pari ad una superficie di 3.000mq e l’incremento previsto è di 42 alloggi di cui 26 da nuovo impiego di suolo e 25 da recupero”.

Franco Polcri bugiardo non sarà, ma ormai in molti, troppi lo dicono.

C’è chi, per dargli la patente, richiama il secondo ponte sul Tevere, la viabilità nella zona industriale, la Fondazione Piero della Francesca e così via.

Ed ecco che nella battaglia delle idee collinari e nella confusione dei numeri irrompe con estrema chiarezza l’assessore all’Urbanistica, Fabrizio Innocenti, che per amore di verità così recita “ il nostro piano conta (in collina) unità abitative ridotte del 50% rispetto a quello varato dalla precedente amministrazione (che si accontentava di circa 70 nuove abitazioni). Abbiamo poi perimetrato una zona non edificabile, dentro la quale è prevista una modesta quantità di superficie utile lorda edificabile di circa tremila metri quadrati, da utilizzare sia per ampliamenti ad edifici esistenti che per nuove costruzioni”.

Innocenti dice la verità che è dentro il piano senza curarsi di dare un colpo mortale agli arzigogoli di Polcri”.

-Allora, si costruirà o no?

“Con questo Piano in collina si costruirà, eccome, magari non con le dimensioni maniacali del Piano Ugolini, ma si costruirà, secondo i dettami di un dirigente del Piano, dirigente del tutto estraneo alla realtà storico-artistica di questa nostra valle e senza che fosse interpellato l’indirizzo politico scaturente dalle volontà omogenee dei gruppi consiliari di maggioranza che si sono trovati in Consiglio con la pappa bella scodellata.

Vero bugiardo il Polcri ?

Ci tende, ma in questa vicenda non del tutto, semmai poco coraggioso nell’affrontare un problema delicatissimo provocato da un tecnico non alla sua altezza culturale, ma ombroso, mai disponibile ad essere richiamato e mai umile da farsi correggere”.

-Gorizi, un po’ di chiarezza in più, ma questo tecnico chi può essere?

“Che in collina con il ‘Piano Coletti’ si costruiva, era noto dalla primavera del 2009. Polcri lo doveva sapere perché anche lui votò (delibera n.36 del 17.04.2009 ndr.) l’adozione del Piano che prevede quello che ora nega.

Lo sapeva quando nel giugno scorso furono respinte tutte le osservazioni dei gruppi di opposizione che chiedevano chi la cancellazione, chi la riduzione dell’edificabile in collina.

Ora che il suo assessore Innocenti lo ha scritto nel giornale, non può più negare, né fare l’indiano, né resistere nella posizione delle chiacchiere, posizione spesso vincente di fronte ai tanti che facilmente si dimenticano e più spesso se ne fregano”.

-Cosa suggerirebbe di fare al sindaco ?

Per fugare ogni dubbio, cancellare ogni sospetto di confondere la verità con il falso, deve assumere una forte iniziativa, essere protagonista di una proposta da sottoporre alla sua maggioranza ed infine democraticamente portata in Consiglio Comunale, dove comunque ha avuto modo di giocare su ‘due piatti’, dichiarando prima la sua convinzione contro ogni edificabilità in collina e poi subito dopo votando per l’edificabilità della collina stessa”.

-Ci spieghi l’iniziativa che dovrebbe assumere Polcri

“Franco Polcri si deve fare promotore di una ulteriore osservazione da sottoporre al Consiglio con la quale si revocano le decisioni già assunte e si cancella quanto il ‘Piano Coletti’ prevede in collina.

Se questo non fosse possibile per gli “esperti” urbanisti, allora Polcri stenda una mozione da votare in Consiglio con la quale si prescrive che in sede di Regolamento Urbanistico si dichiari la collina  inedificabile e si renda impossibile con prescrizioni rigorose e serie l’innalzamento di ogni e qualsiasi manufatto abitabile.

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