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NON SOLO VIDEOSORVEGLIANZA

Il progetto “videosorveglianza” continua a far discutere. Martedì 18 marzo prossimo sarà infatti votata in consiglio comunale, la mozione presentata dal capogruppo di rifondazione comunista, Guido Guerrini che chiede “di rinviare di almeno un anno la realizzazione del progetto video sorveglianza predisponendo tutti gli atti per recuperare la somma stanziata nel 2007 affinché torni nella disponibilità dell’amministrazione comunale”. Ferdinando Mancini – Assessore alle Attività produttive, Turismo e Polizia municipale – intende far chiarezza, a difesa di quello che è, a suo dire, un progetto importante, volto ad offrire agli operatori pubblici e all’utente finale degli strumenti al passo con i tempi. La natura del progetto – Il progetto meglio definito, dice Mancini come “rete civica telematica a banda larga, e monitoraggio del territorio” è stato affidato al Dipartimento d’informatica dell’Università di Perugia, e “si basa sulla creazione di una infrastruttura digitale che consentirà di offrire servizi e strumenti del tutto innovativi, sia per il cittadino che per gli operatori della pubblica amministrazione”. Mancini ne illustra qualche esempio: pannelli informativi digitali, hot spot wifi e sensori, connettività internet di edifici pubblici e controllo a distanza di impianti semaforici (per quanto riguarda la rete civica telematica), e l’utilizzo diffuso di video camere (per quanto riguarda il monitoraggio del territorio). Obiettivi – Gli scopi del progetto sono principalmente: il monitoraggio del traffico con strade più sicure, meno incidenti e meno inquinamento, il monitoraggio del patrimonio artistico e architettonico per la tutela e la conservazione del patrimonio locale, ed il monitoraggio delle scuole e delle cosiddette “aree sensibili” a difesa delle categorie più deboli, specie bambini ed anziani. I costi – “Il progetto – afferma Mancini – è interamente finanziato con gli introiti delle contravvenzioni, che come previsto dalla legge, debbono essere investiti in iniziative di miglioramento del traffico e della viabilità”. “Dal progetto – prosegue – ci attendiamo una cospicua diminuzione dei costi, un maggiore e più efficiente impiego del personale di sede, una presenza più incisiva ed un maggiore controllo sul nostro territorio”. Utilizzo delle registrazioni – “Tutte le immagini – assicura l’assessore – saranno utilizzate e trattate nel rispetto della legge, ed eliminate dopo 24 ore dalla loro registrazione”. L’amministrazione comunale può, come già attivato da altri comuni che hanno istallato simili strumenti di video sorveglianza, permettere l’utilizzo delle registrazioni medesime anche da parte delle altre forze dell’ordine, assicurando in tal modo una copertura totale del territorio per tutto l’arco della giornata. Le critiche – “Oggi purtroppo vedo molto ostracismo e critiche serrate al progetto da parte delle forze di opposizione” afferma in tono amaro l’assessore “il progetto è stato a volte accusato di essere una grave limitazione alla libertà personale“. Mancini porta come valido esempio i comuni del comprensorio (Anghiari, San Giovanni Valdarno ed Arezzo) che stanno ampliando o che sono in procinto di ampliare il progetto “video sorveglianza” restando, nella sostanza dei fatti, fermo sulla sua posizione, e auspicandosi anzi che il progetto vada avanti perché sostiene “è una valida forma di prevenzione contro reati di qualsiasi natura, da tempo ormai tristemente noti anche a Sansepolcro”.  

 

Monia Mariani

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