Intanto i cittadini pagano sempre più
L’attenzione della Lista Civica sulle vicende legate alla gestione del servizio idrico è sempre alta, come testimoniato dall’intensa attività in Consiglio Comunale e in città.
La lettura dell’ordine del giorno dell’assemblea dell’Ato4 convocata per il 16 giugno è necessario fare alcune considerazioni:
punto 6: (Cessione partecipazione di Iride Acqua Gas Spa ad Acea, esame parere legale e adozione determinazioni conseguenti), un’operazione che portò in mano ad Acea il 35% delle quote private precedentemente in mano alla società Iride e che oggi, a distanza di un anno torna alla ribalta con l’esame di un parere legale in merito alla cessione che ci incuriosisce visto che in diversi esprimemmo forti dubbi di illegittimità (vogliamo ricordare il comunicato del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo), ma che passò nell’indifferenza della stragrande maggioranza dei sindaci dei Comuni soci.
Siamo curiosi perche riteniamo che l’operazione non è assolutamente conforme alla convenzione in essere tra enti pubblici e gestore privato infatti l’articolo 11 dei patti parasociali dice chiaramente che “il socio privato si obbliga a non trasferire a terzi le azioni di cui è o sarà titolare …. senza il preventivo consenso scritto degli sottoscrittori” (cioè i 37 comuni facenti parte dell’ATO 4), parere mai chiesto ai Comuni e che ha di fatto profondamente modificato la struttura societaria.
Sarebbe come dire che Fiat non ha cambiato padrone ammesso che gli Agnelli escano da Ifil (finanziaria di maggioranza del gruppo Fiat).
Una operazione dai risvolti imprevedibili, vogliamo ricordare che 10 anni fa nella gara per la scelta del socio privato la multinazionale ACEA si classificò all’ultimo posto fra i concorrenti privati.
Con questa operazione non solo potremmo trovarcela come gestore del servizio, ma l’ingresso di ACEA nell’ATO aretino è un chiaro indirizzo verso la creazione – sostanziale – di un unico gestore a livello regionale, infatti ACEA è presente in tutti gli altri ATO toscani ed è convinzione diffusa che la stessa Regione Toscana voglia realizzare un unico gestore per l’intera regione.
Altro argomento bollente il punto 7 (Tariffa pubblica per le utenze ex forfait. Esame dati di fatturato forniti da Nuove Acque S, e determinazioni conseguenti),
Una questione calda, che sta facendo discutere i Comuni, con l’arrivo di bollettazioni per il consumo dell’acqua delle fontanelle con cifre esorbitanti, il comune di Sansepolcro è passato da un importo forfettario di € 77.000 per il 2009, alle 120.000 euro attuali, con un aggravio delle casse comunali di €. 43.000 ma che in altri Comuni della Vallata, ha raggiunto l’incredibile cifra del raddoppio rispetto all’importo forfettario fino ad allora pagato.
Un’operazione avvallata dai Sindaci o loro rappresentanti con deliberazione dell’ato4 che allora vide solo la contrarietà del Sindaco di Anghiari e del consigliere Bivignani per il Comune di Sansepolcro.
Molti erano i Comuni Assenti, della Valtiberina ma non solo, visto che mediamente le presenze alle assemblee dell’Ato4 non sono mai superiore a 24 Comuni rispetto ai 37 che compongono il consorzio.
Oggi si levano grida di dolore dei Sindaci preoccupati per la pesantezza degli esborsi che andranno ad appesantire non solo le già insufficienti finanze comunali ma anche le finanze delle famiglie già logorate da una crisi che sta mietendo posti di lavoro e per queste scelte, saranno ulteriormente gravate da meno servizi e più tasse.
Cosa possono fare oggi i Sindaci per ovviare a tutto ciò?
Arduo se non impossibile sarà poter correggere gli errori fatti, di certo potrebbero partecipare alle assemblee dell’Ato4, esaminare con interesse e responsabilità gli argomenti che vengono proposti, rispondendo al mandato datogli dai cittadini piuttosto che agli ordini dei Partiti.
Dal canto nostro, questo ulteriore esempio di gestione del servizio idrico i cui costi ricadranno sulle spalle dei cittadini, non fa che rafforzare la nostra convinzione nel sostenere ogni azione utile per togliere l’acqua dal mercato e i profitti e per eliminare tutte le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua.
Lo abbiamo fatto proponendo ed ottenendo la modifica dello Statuto Comunale.
Lo stiamo facendo aderendo operativamente, senza se e senza ma, alla raccolta del Forum italiano dei movimenti per l’acqua e ci appelliamo a tutti i cittadini affinché vadano a firmare i quesiti referendari al fine di evitare che i giochi di palazzo ci confermino la consuetudine immorale per la quale i costi li paga l’utente ed i profitti li incassa il gestore.