Mer. Set 11th, 2024

LE ALTERNATIVE AGLI INCENERITORI

Pubblichiamo la lettera in redazione del nostro lettore e la risposta di Mirco Giubilei al quesito posto.
Egregio Direttore, passo a darti del tu perché ormai è la terza volta che ti scrivo ed anche perché ci conosciamo da un pezzo: temo che, ora che mi hai dato il via, non ti sarà facile liberarti di me. Questa volta l’argomento della mia osservazione è la questione degli inceneritori o, come più pomposamente vengono definiti, termovalorizzatori.
Dalla tabella pubblicata dal Fendente, che non ho avuto la pazienza di leggere per intero, deduco comunque che sia dimostrato come questa soluzione al problema dei rifiuti "indifferenziati" sia molto nociva per la salute di coloro la cui esistenza insiste in prossimità di detti inceneritori.
Ho visto poi il titolo, ma mi sono limitato a quello, della raccomandazione "NO AGLI INCENERITORI" di Alex Zanotelli.
Questa era la premessa, ora c’è una constatazione e quindi la domanda;
 
CONSTATAZIONE: TUTTI INSORGONO, ANCHE IL MIO CARO AMICO MIRCO, CONTRO GLI INCENERITORI, MA FINORA NON SENTITO O LETTO NESSUNO CHE PROPONGA UN’ALTERNATIVA!
 
DOMANDA: CHE CI DOBBIAMO FARE CON I RIFIUTI CHE NON POSSONO IN ALCUN MODO ESSERE RICICLATI? CE LI DOBBIAMO MANGIARE O DOBBIAMO SMETTERE DI PRODURLI?
 
SONO ANCORA IN ATTESA DI QUALCUNO CHE SIA IN GRADO DI PROPORRE UNA O PIU’ SOLUZIONI ALTERNATIVE P R A T I C A B I L I.
 
Ringrazio per l’attenzione tanto l’amico Gino che il caro amico Mirco; potete pubblicarmi, al solito con tanto di firma.
 
Dorindo
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Copia di xcorriereCiao Dorindo, mi fa piacere che ci sia dibattito sul tema e ovviamente mi fa ancor più piacere che sia un caro amico a porre certe domande. Vengo dunque subito a dare delucudazioni e una risposta che -ovviamente- non ha la pretesa di esaurire un argomento complesso e ricco di implicazioni.
Innanzi tutto permettimi di dire che il discorso secondo me deve articolarsi secondo due fasi, la prima di tipo "distruttivo" e l’altra più propriamente costruttiva.
PRIMO: NO AGLI INCENERITORI, PERCHE’?
La risposta è semplicissima. Perché siamo rimasti l’unico Paese in Europa che li costruisce e siamo l’unico Paese in Europa le cui Leggi non contemplano l’esietenza delle nanoparticelle, ovvero di quelle polveri sottilissime che escono dai cosiddetti termovalorizzatori, 50 volte più piccole dei PM10, ad altissimo potere cancerogeno. So di sfondare una porta aperta soprattutto con te Dorindo che fai parte da sempre del Comitato per la Difesa dell’Ospedale della Valtiberina se dico che la Salute pubblica è il bene supremo che ogni amministratore deve difendere.
SECONDO (parte prima): IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE
E’ qui che l’informazione italiana rivela la sua totale sudditanza al potere. Guardando i TG o leggendo i giornali sembra che non ci siano alternative ai termovalorizzatori, ma questa è una bugia colossale! Del resto se negli altri Paesi non li costruiscono più come fanno, si mangiano i rifiuti?
Il problema è che in Italia, grazie a una legge vergognosa approvata dal governo Prodi (ma con voto quasi unanime del Parlamento) una frazione della bolletta ENEL viene data alle energie rinnovabili, il che ci fa essere un Paese all’avanguardia…ma tra di esse viene considerata anche la termovalorizzazione. Ebbene, siamo l’unico Paese al Mondo a prevedere questa classificazione, che è FALSA!
Bisogna dunque dire QUALI RIFIUTI possono essere bruciati e quali no. La direttiva europea in materia è chiarissima e dice che si può mandare nel termovalorizzatore SOLO ED ESCLUSIVAMENTE il CDR. Cosa è il CDR? Il CDR è la frazione organica dei rifiuti, vale a dire gli scarti vegetali, che rappresentano una parte molto importante della produzione di rifiuto.
Cito da Wikipedia: è comunque da notare che solo in Italia (in violazione delle direttive europee in materia) viene considerata rinnovabile totalmente l’energia prodotta dalla termovalorizzazione (cioè dall’incenerimento) laddove la UE considera invece "rinnovabile" solo la parte organica dei rifiuti (ovvero gli scarti vegetali).
Le aziende che beneficiano di questa TANGENTE DI STATO sono le stesse che dominano i Consigli di Amministrazione delle maggiori testate giornalistiche nazionali…sarà un caso???
Fino a prova contraria a parlare di scelte del genere dovrebbero essere i tecnici, gli ingegneri, gli scienziati invece in TV a parlare di questo vanno Vespa e Cesara Buonamici…il che è tutto dire.
Non si fa alcun riferimento agli studi, ad esempio, del prof. Stefano Montanari che dal 1979, non da ieri, parla di questi pericoli.
SECONDO (parte seconda): LE ALTERNATIVE CONCRETE AGLI INCENERITORI
Veniamo dunque al nocciolo della questione e della domanda di Dorindo. Diciamo che per lo smaltimento dei rifiuti non esistono bacchette magiche e nessuna soluzione unica può essere al momento disponibile, ma occorre scegliere un opportuno MIX di soluzioni, adattabili di volta in volta al territorio interessato.
Così come non ha più senso costruire immense centrali energetiche e poi disperdere metà dell’energia prodotta durante il suo trasporto, non ha senso pensare a mega aree di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti.
In linea generale possiamo dunque pensare a un mix di questo tipo:
1. riduzione complessiva dei rifiuti attraverso una maggiore attenzione e cosceinza da parte di tutti. Ogni rivoluzione deve partire necessariamente da noi stessi, come al solito. Inutile trovare soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti se si raddoppia per ignoranza la mole dei rifiuti stessi.
2. cambiamento delle politiche aziendali e pubblicitarie, volta all’eliminazione quando possibile degli imballaggi e dello scatolamento, che spesso ha solo il fine di promuovere esteticamente un prodotto, ma si trasforma in rifiuto immediatamente dopo il suo acquisto.
3. RACCOLTA DIFFERENZIATA sistematica e puntuale di carta, vetro, plastica e materiali organici (il CDR appunto).
4. Effettivo riciclo dei materiali differenziati (il che non sempre al momento avviene…)
5. Smaltimento dei rifiuti non differenziabili attraverso soluzioni diverse dall’incenerimento.
Ecco, dunque è chiaro che ciò che riguarda i termovalorizzatori può essere AL MASSIMO solo una frazione dei rifiuti effettivamente prodotti e non la totalità. In alternativa all’incenerimento e -particolare da non sottovalutare- a COSTI INFERIORI PER LA POPOLAZIONE oltre che con maggiori garanzie per la salute pubblica si possono prevedere la costruzione di impianti di:
– pirolizzazione
– biodigestione
– dissociazione molecolare
– trattamento meccanico biologico
e tante altre soluzioni vengono prodotto e promosse ogni giorno in ogni parte del Mondo.
Tranne che in Italia. E i giornali tacciono…
Spero di essere stato abbastanza esauriente, a beneficio non solo dell’amico Dorindo che colgo l’occasione di salutare e ovviamente tornerò ancora sull’argomento.
Mirco Giubilei
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