Chiudere tutto è uno slogan forte, ma poi bisogna essere ragionevoli.
Chiudere tutto sì, ma NON si possono chiudere farmacie e attività di vendita di prodotti alimentari quando si chiede di stare chiusi in casa per almeno due settimane.
Ma chi produce le medicine e i dispositivi medici? Chi prepara e trasforma gli alimenti?
Ecco dunque che le fabbriche, segnatamente i reparti finalizzati alla produzione (come specificato nel DPCM) non possono chiudere.
E’ altrettanto evidente che subiranno tutte dei notevoli rallentamenti a causa della necessità di mantenere le doverose distanze ecc…
E’ altrettanto evidente che le aziende dovranno dotarsi di procedure che assicurino la sicurezza degli operatori, a partire dalla corretta gestione dei locali spogliatoio e mensa, fino alla dotazione dei necessari DPI (a partire dalle mascherine).
E’ altrettanto evidente che, nel momento in cui i fornitori dovessero decidere legittimamente di fermarsi alcune aziende, anche di produzione, saranno costrette a fare altrettanto.
E’ evidente infine che tutta la faccenda avrà ripercussioni economiche mostruose e il decreto annunciato ieri con lo stanziamento dei primi 25 miliardi (l’equivalente di una manovra economica) è un primo passo importante.
Cerchiamo dunque di stare calmi e rispettiamo tutti le regole, solo così ne usciremo.
Keep calm! Fino a qualche giorno fa vedevo il meme (derivato dal “Keep calm and carry on” con cui gli inglesi si facevano coraggio durante la Seconda Guerra Mondiale) per ironizzare su ogni minima cavolata: ora è il momento di stare calmi per davvero, zero isteria, zero assalto ai forni, zero uscite immotivate.
PS: in questi giorni girano video, audio, meme falsi con toni allarmistici. Mi raccomando, non ricondividete in Rete tutte le puttanate che vi arrivano senza prima aver verificato se siano vere. Nel dubbio NON diffondetele.