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Superare la mediocrità

epa11445707 Head coach Luciano Spalletti of Italy (L) and his players look disappointed after losing the UEFA EURO 2024 Round of 16 soccer match between Switzerland and Italy, in Berlin, Germany, 29 June 2024. EPA/FILIP SINGER

Ennesima figuraccia della Nazionale. Ormai, con la sola eccezione dell’Europeo 2021, è un’abitudine.

La prima volta, nel 2010, abbiamo dato colpa al senso di appagamento di coloro che avevano vinto la Coppa nell’edizione precedente. Nel 2014 era colpa di Prandelli. Nel 2016 era colpa di Zaza e Pellè. Nel 2018 era colpa di Ventura. Nel 2022 era colpa del destino cinico e baro (visto che, anche in quel caso come oggi, nessuno si dimise).

Dopo una quindicina d’anni forse dovrebbe venire il leggero sospetto che il problema sia strutturale e non vi siano sempre e solo dei colpevoli/capri espiatori isolati.

Vorrei fare una riflessione su una delle “soluzioni” all’atavico problema che spesso leggo nei social in questi giorni: limitare il numero degli stranieri nella nostra Serie A.

Ecco, credo sia giusto ricordare che le regole sul numero degli stranieri sono le stesse in vigore negli altri paesi europei. E allora come mai il “problema” dovrebbe esserci solo in Italia?

Unica differenza: l’incidenza percentuale di giocatori stranieri nella serie A italiana è maggiore (61,7%) rispetto a quello che si osserva nei campionati maggiori europei come Premier League (58,6%) e Bundesliga (49,7%), ma soprattutto La Liga (37,7%).

Nella rosa della nostra Nazionale abbiamo inoltre solo tre giocatori (tra cui due portieri) che militano all’estero: Donnarumma (in Francia), Vicario e Jorginho (Inghilterra). In sostanza all’estero, nei campionati più importanti, gli italiani non sono cercati.

Consideriamo invece una grande Nazionale il cui campionato, analogamente alla Serie A, non è da considerarsi tra i top d’Europa: la Francia. Solo 8 su 26 calciatori, in buona parte riserve, giocano nel loro campionato nazionale (senza contare che il migliore, Mbappé, ha appena firmato per il Real Madrid). 5 giocatori sono titolari nella Liga Spagnola, altri 3 nella Premier League Inglese e 2 in Bundesliga.

Idem per il Portogallo: solo 6 giocano nella Primeira Liga, tra cui il 41enne Pepe; ben 10 giocano invece in Inghilterra e 2 in Spagna.

Persino la Svizzera nostra giustiziera: solo 2 giocatori, peraltro riserve, giocano nel campionato nazionale elvetico; 3 giocano in Premier League e 7 in Bundesliga.

Domandiamoci dunque come mai i calciatori italiani non siano richiesti dalle formazioni dei campionati più importanti d’Europa e come mai siano sempre meno richiesti persino dai club italiani.

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