Il risultato maturato in serata consegna a Elly Schlein le chiavi della segreteria del PD. Risultato decisamente inatteso dagli “esperti” e in palese contrasto con l’esito dei congressi degli iscritti che avevano incoronato Bonaccini con il 53% contro il misero 35% della deputata. Alcune riflessioni.
1) Appena un milione di votanti. Alle primarie del 2007 furono 3,5 milioni poi il dato dell’affluenza è costantemente sceso. Nel 2019 furono quasi il doppio di oggi gli elettori che consegnarono la segreteria a Zingaretti. Dato a dir poco preoccupante sebbene venga salutato dai vertici PD, in maniera surreale, come positivo;
2) Come detto sopra occorre registrare un totale scollegamento tra il voto degli iscritti e quello dei semplici elettori. Delle due l’una: o gli iscritti non riescono nemmeno a percepire la volontà degli elettori del proprio stesso partito oppure tantissimi tra i pur pochi che hanno votato alle primarie non sono nemmeno elettori del PD;
3) Le primarie per eleggere un segretario di partito, in cui si fa votare chiunque sia disposto a pagare 2€…che senso hanno?
4) E ora? In caso di vittoria di Bonaccini era abbastanza prevedibile che si sarebbe preso la Schlein (di nuovo) come vice e il partito sarebbe rimasto unito. Dubito che possa avvenire la stessa cosa a ruoli invertiti, anche se guai a escludere a priori qualsiasi soluzione;
5) Quali saranno le mosse da segretaria della Schlein? Il voto ricevuto la obbliga a dare chiari segnali di rinnovamento e di rottura col passato. Il che significa, in primis, cancellare le mille ambiguità sui temi fondamentali (lavoro e guerra soprattutto) che hanno caratterizzato il partito negli ultimi anni. Ne avrà il coraggio?
6) Se Schlein darà seguito al rinnovamento atteso possiamo attenderci, finalmente, l’addio al partito da parte della fazione rimasta ancorata a Renzi. I vari Guerini, Marcucci, Lotti, Orfini resteranno a fare le seconde linee nel PD o trasmigreranno nel costituendo partito liberaldemocratico? Il transito di questa gente avrà le proporzioni di una nuova scissione?
7) Se invece Schlein non avesse il coraggio di mantenere le speranze di rinnovamento e si adeguasse al pantano continuo delle ambiguità del PD quanto potrebbe ragionevolmente durare la sua segreteria (se non il partito stesso)?
8) Con l’eventuale scissione dell’ala centrista e riformista in direzioni Renzi, il PD della Schlein potrà convergere in un rinnovato Polo Progressista con M5S, Verdi e Sinistra? Il PD di Schlein, in particolare, abbandonerà finalmente le derive belliciste oppure no? Elly era alla manifestazione di Roma il 5 novembre, l’avevamo anche incrociata entrando in piazza…ora deve dimostrare con i fatti che non stava solo facendo campagna elettorale;
9) Onore a Franceschini, vero highlander del PD, per l’ennesima vittoria;
10) Onore al merito anche per il neo-bonacciniano Dino Giarrusso, che si conferma il miglior sfollatore di consensi mai visto. Leggenda vivente.