Ven. Giu 13th, 2025

Stiamo decisamente vivendo male questi mesi. Senza renderci conto che li rimpiangeremo per tutta la vita. Siamo al Governo dell’Italia, abbiamo realizzato già riforme di importanza epocale (legge anti-corruzione, reddito di cittadinanza, decreto Dignità…) eppure non riusciamo a sorridere.

Abbiamo pensato per anni di poter cambiare questo Paese da soli e il fatto di doverlo fare, necessariamente, insieme ad altri (ad altri molto, ma molto diversi da noi) ci disorienta e ci amareggia, non facendoci nemmeno gustare il dolce sapore delle tante cose buone che finalmente stiamo riuscendo a fare dopo anni in cui ci dicevano fossero impossibili.

In vita mia, tra i principali partiti italiani, gli unici che non ho mai votato sono Lega e PD. Ogni soluzione di Governo dopo le elezioni del 2018 mi avrebbe sicuramente disgustato. Ma sarei stato davvero furioso se, dopo aver ottenuto il 32,7% avessimo rinunciato a governare in nome di una originaria “purezza”.

Se domattina dovesse cadere il Governo Conte e dunque dovessimo tornare all’opposizione (temo per rimanerci a lungo, se non per sempre) lo faremmo sicuramente con l’amaro in bocca di chi poteva fare tanto e si ritroverà a poter solo gridare contro la Casta brutta e cattiva. In alternativa possiamo combatterla restando al Governo, fosse pure la nostra ultima battaglia.

In questi mesi, praticamente da subito dopo le elezioni del marzo 2018, vedo tra tanti di noi una grande depressione. Spesso capita anche a me. Ragazzi, ma davvero qualcuno di noi pensava di poter ottenere più del 40% e governare da soli? Ci rendiamo conto che era impossibile?

A fine maggio 2018 ho letto con piacere e ho votato convintamente a favore del Contratto di Governo. Abbiamo un Contratto, che sia M5S che Lega finora stanno rispettando, su cui è stata individuata la figura a mio giudizio eccellente del prof. Giuseppe Conte come premier e garante.

Da mesi tuttavia viviamo letteralmente intontiti e travolti sia dalla poderosa macchina propagandistica della Lega (davvero impressionante il lavoro mediatico di Morisi, vero genio del male) che dal pressing continuo da parte del 95% dei media, che ormai ha sdoganato senza mezzi termini anche l’insulto personale gratuito contro i nostri ministri. Non si era mai visto nulla di simile. Forse solo con Virginia Raggi, solo contro di lei, opposizioni e media erano riuscite a fare di peggio. Di Virginia Raggi ammiro esterrefatto la capacità di resistere con orgoglio e immensa signorilità alle vagonate di sterco ricevute in questi tre anni. Senza contare le minacce da parte dei clan mafiosi che, per prima nella storia di Roma, ha avuto il coraggio di affrontare a testa alta.

Tanti di noi dovrebbero imparare da lei. Mi ci metto in prima persona, visto che io per primo non saprei reggere una pressione come quella che devono subire Virginia Raggi e i nostri ministri, a partire da Luigi Di Maio (non dimentichiamolo mai, un ragazzo di 33 anni).

Ogni questione viene raccontata con una narrazione anti-M5S e col tempo abbiamo iniziato, purtroppo, a credere anche noi a questa narrazione violenta e fasulla. Se fa una cavolata il M5S (e capita, siamo umani) allora ci dobbiamo flagellare. Anzi, il più delle volte ci auto-flagelliamo visto che le critiche più feroci sono sempre quelle interne. Per carità, le critiche aiutano a crescere, ma non sempre sono costruttive e questo mi addolora. 

Ciò che più mi inquieta però è il fatto che quando a fare la cavolata (spesso voluta, cercata e rilanciata per essere “virale” grazie alla Bestia di Morisi) è la Lega, anche in quel caso la colpa deve comunque andare al M5S perché ci governa insieme.

E’ sempre e comunque colpa dei 5 Stelle. Bisogna sempre comunque parlar male dei 5 Stelle, anche – anzi soprattutto – quando fanno bene. 

Cosa dobbiamo fare allora? Quello che sappiamo fare meglio: rivoluzionare l’Italia. Lo possiamo fare applicando alla lettera il Contratto di Governo.

Lo possiamo fare migliorando strumenti come il Reddito di Cittadinanza – partito necessariamente in fretta, ma che ora va messo a punto per evitare legittime proteste da chi riteneva di avere requisiti e ha ottenuto cifre inferiori alle attese, completando l’attivazione del sistema dei navigator (strumento bizzarro, ma indispensabile per superare l’ottuso e perverso ostracismo delle Regioni), cercando di bypassare più possibile i CAF dei sindacati e altre strutture che stanno dando, con una frequenza sospetta, informazioni sbagliate e lesive degli interessi dei beneficiari del Reddito, digitalizzando e rendendo luoghi degni di un paese civile i Centri per l’Impiego.

Lo possiamo fare approvando la Legge sull’Acqua Pubblica, la “prima stella” del nostro Movimento.

Lo possiamo fare continuando la lotta al precariato avviata, con risultati persino migliori delle attese, dal Decreto Dignità.

Lo possiamo fare approvando il Salario Minimo (anche a Gabicce…) e contestualmente detassando le imprese.

Lo possiamo fare cacciando la politica dalle nomine in Sanità.

Lo possiamo fare continuando a sbloccare cantieri in tutta Italia e concentrandoci in un vasto Piano Nazionale di Prevenzione Sismica ed Idrogeologica.

Lo possiamo fare sburocratizzando uno Stato ed Enti Locali che ancora pretendono – nel 2019 – di andare avanti con i foglietti di carta, i timbri e le marche da bollo ignorando l’esistenza degli strumenti informatici.

Questo e tanto, tanto altro lo possiamo fare solo in un modo: governando. In caso contrario tutto ciò che ho elencato sopra (e molto altro) sarà solo un elenco di rimpianti.

Come scrissi un anno fa, all’atto di insediamento del Governo Conte, non è così che immaginavamo la nostra Rivoluzione. Ma è così che la stiamo facendo.

La stiamo evidentemente comunicando male e soffriamo la vicinanza con un partito che si è lanciato apertamente in uno stile di comunicazione violento e aggressivo, soprattutto sui social, mentre noi siamo rimasti alla “generazione” – in senso di comunicazione web – precedente. Come ho avuto spesso modo di dire, se solo riuscissimo a comunicare i nostri concetti in modo rapido e incisivo come sa fare la Lega, ma inserendo contenuti veri e genuini, non sollecitando solo la “pancia” come fanno loro, avremmo fatto il nostro capolavoro. A noi piace invece spiegare le cose, dare tutti i dettagli, dare anche le giustificazioni quando è necessario. Col risultato che, alla fine del nostro discorso, non ci sta più ascoltando nessuno e magari invece chi ci ascoltava sente in lontananza (ma neanche tanto visto che ormai non è improbabile vedere la faccia di Salvini anche aprendo il frigo) un sonoro “porti chiusi” che magari sarà anche una cavolata, sarà una cosa fasulla – visto che, come purtroppo la gran parte degli italiani ignora i porti sono competenza del Ministero dei Trasporti e non dell’Interno – ma “fa presa” e “fa consenso”.

La stiamo vivendo male, soprattutto. Basta depressione! Ci dicono di continuo che “l’alleanza con la Lega ci uccide”? Forse è vero…ma le leggi di questo Governo – a parte due decreti totalmente inutili, ma stra-pompati mediaticamente – le sta forse facendo la Lega o il M5S?

Ritroviamo l’orgoglio di essere 5 Stelle e di essere l’anima costruttiva di questo Governo. Impariamo a rispondere con l’ironia (come fa Virginia Raggi) alle studiate insolenze di Salvini.

Torniamo a sorridere! Siamo un Movimento fondato da un comico o no? Come diceva Paul Connett negli incontri su “Rifiuti Zero” che organizzava insieme a Grillo prima ancora del 2009, il sorriso è trascinante. Paul Connett chiudeva ogni incontro con una canzone, un inno gioioso all’ambiente, “The Battle Hymn of Garbage”. Sosteneva che se uno cerca di cambiare il Mondo senza sorriso viene ignorato, ma se gli altri vedono che mentre combatte sta sorridendo allora si uniscono a lui e il Mondo può cambiare davvero. Eravamo in tanti a cantare insieme a lui a Corciano nel 2007, ritroviamo quello spirito.

Governiamo. Poi, quando questo Governo finirà, quando questa legislatura finirà – spero nel 2023 dopo avere eletto il nuovo Presidente della Repubblica e non prima – gli italiani decideranno se premiare o meno questa esperienza di governo.

Governiamo, organizziamoci sui territori (unica strada per avere un futuro come Movimento), fissiamo con chiarezza le nostre idee su alcuni punti sulle quali tuttora non sono chiarissime (alcune infrastrutture, vaccini, ecc…) anche a costo di perdere, in prima battuta, qualche sostenitore. La chiarezza sui temi, come si diceva ieri sera con un caro amico, ci farà forse perdere qualche sostenitore, ma ci renderà degli interlocutori più seri per tanti che oggi ci guardano – non del tutto immotivatamente – con sospetto. Ma soprattutto scrolliamoci di dosso questa depressione.

Torniamo in piazza con l’orgoglio di chi sta sputando sangue (e schivando sostanze organiche) per cambiare in meglio l’Italia. Ci vuole tempo e sicuramente abbiamo fatto degli errori da correggere, ma ce la stiamo mettendo tutta.

Basta depressione, rialziamo la testa, rimettiamoci qualche t-shirt (non le felpe!) rimettendo nell’armadio giacche e cravatte, sorridiamo e quando ci attaccano per carenze altrui magari rispolveriamo il buon vecchio “vaffa”. Quando ci vuole…

Condividi

di admin

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *