Dunque, ancora la strada sembra incredibilmente lunga, eppure…
1) dopo circa 70 giorni dalle elezioni, a fronte dei sei mesi impiegati dall’infallibile Germania, due forze politiche diverse tra loro si sono accordate su un Contratto di Governo;
2) tale Contratto è stato votato, con molta celerità visto che tutti i commentatori dicevano che bisognava fare presto, con parere favorevole di oltre il 90% dei partecipanti alle votazioni per entrambe le forze politiche;
3) le due forze politiche hanno indicato nel prof. Giuseppe Conte il proprio candidato Premier;
4) le due forze politiche che, insieme, hanno ottenuto oltre il 50% dei voti nelle elezioni del 4 marzo hanno posizioni molto critiche su Europa ed Euro. Anche per questo hanno ipotizzato la figura di Paolo Savona come ministro dell’Economia;
5) il presidente della Repubblica ha preso tempo per una pausa di riflessione (e magicamente ora nessuno ha più fretta…)
Il Presidente della Repubblica ha il compito di incaricare il Presidente del Consiglio e nominare, su sua indicazione, i ministri. Si contesta il fatto che le scelte siano state prese in larga parte dai capi delle due forze politiche che vogliono formare il nuovo Governo anziché da Conte, ma francamente la storia del Presidente del Consiglio che indica ministri di testa sua senza consultare le forze politiche che dovrebbero sostenere il suo Governo appare, scusate il termine, una favoletta per gonzi.
Il fatto che sia indicato un ministro dell’Economia critico con l’Euro e con l’Unione Europea credo sia assolutamente legittimo e doveroso viste le posizioni espresse (e votate) delle forze politiche della nuova maggioranza. Mica si penserà che, a fronte delle posizioni politiche di Lega e M5S nonché di quanto scritto nel Contratto si possa confermare il ministro uscente Padoan o qualche altro ultraeuropeista?
L’attacco continuo, becero e imbarazzante, nei confronti di un galantuomo come il prof. Conte squalifica buona parte di una stampa che sta offendendo la propria stessa deontologia. Lo spread fatto aumentare tramite manovre speculative (scenetta già vista nel 2011) o le dichiarazioni di esponenti politici stranieri non possono essere determinanti.
Presidente Mattarella, si ricordi che ciò che conta unicamente è il voto popolare. Il popolo italiano ha assegnato il 32,7% dei consensi al Movimento 5 Stelle e il 17,4% alla Lega. Lei Presidente è il Garante dell’unità nazionale e deve essere il primo baluardo contro le pressioni indebite esercitate contro il nostro Paese. Persino il suo pessimo predecessore ebbe un moto d’orgoglio nel difendere quelle forze politiche a lui peraltro ostili che vennero insultate dagli stranieri dopo le elezioni del 2013; oggi il suo silenzio e l’attesa nel convocare un galantuomo come il prof. Giuseppe Conte per assegnargli l’incarico di Presidente del Consiglio sono francamente sconcertanti.
Si pensa forse di azzerare tutto il lavoro fatto da M5S e Lega per costituire questo Governo? Si pensa di mandare a monte tutto perché il signor spread o qualche burocrate di Bruxelles ha paura? Si pensa forse di varare un Governo del Presidente, che non potrebbe evidentemente avere vita lunga, sostenuto dalle forze politiche che hanno perso le elezioni? Se farete questo condurrete il Paese verso le elezioni europee del 2019, magari abbinate alle elezioni politiche anticipate, dicendo con chiarezza che per la Presidenza della Repubblica contano più le opinioni dell’Europa che quelle dei cittadini italiani…ovviamente vi renderete conto che questo porterebbe inevitabilmente ad un plebiscito popolare in favore di M5S e Lega nel 2019 vero? Se è quello che volete fate pure, ma poi non vi stupite (o almeno non strozzatevi con i pop-corn).