Mai sentito parlare del TTIP? No? Tranquillo, ti cambierà soltanto la vita. In meglio o in peggio? Beh, dipende…se sei titolare di una multinazionale americana probabilmente la tua vita migliorerà, ma se sei un semplice cittadino europeo probabilmente potresti rimpiangere il passato. Per saperne di più vieni stasera all’Auditorium Sant’Antonio in Piazza Venanzio Gabriotti a Città di Castello (PG) [non sai dov’è? vai alla MAPPA] e dalle 19.30 in poi, dopo un buon aperitivo, ne parleremo insieme a tre parlamentari europei e tre parlamentari italiani. PASSA PAROLA!
Joseph Stiglitz sostiene che l’accordo comporterà una riduzione delle garanzie e una mancanza di tutela dei diritti dei consumatori.
I proponenti sostengono che l’accordo sarà causa di crescita economica per i paesi partecipanti, mentre i critici sostengono che questo aumenterà il potere delle multinazionali e renderà più difficile ai governi il controllo dei mercati per massimizzare il benessere collettivo. Uno studio della Tufts University del Massachusetts mette addirittura in discussione gli impatti positivi del trattato, focalizzando sull’effetto di disarticolazione del mercato interno europeo, di depressione della domanda interna e della conseguente diminuzione del PIL europeo. Il governo statunitense considera il TTIP come un accordo che accompagna un altro trattato proposto, conosciuto come Trans-Pacific Partnership. Dopo la divulgazione di una bozza della proposta nel marzo 2014, la Commissione europea ha lanciato un giro di pubbliche consultazioni on line, aperte a tutti i cittadini della Comunità europea, su alcuni temi rilevanti del trattato, inclusa la contestata clausola ISDS (Investor-state dispute settlement) con pubblicazione, nel gennaio 2015, di relazioni sulle consultazioni e una panoramica generale.
Tra le critiche più importanti quelle che riguardano il mondo del farmaco e dell’alimentare, essendo essi già da tempo oggetto di ampi e diffusi fenomeni di disease mongering, che potrebbero aumentare con la deregolamentazione che il TTIP produrrà (da Wikipedia)