Caso Marconi-ATO4: Dario Casini non è credibile, ecco perchè

Parafrasando il Sindaco di Firenze Renzi
“questi sono politici da rottamare”!

Si susseguono sulla stampa le prese di posizione delle forze politiche sul coinvolgimento del Vice Sindaco di Arezzo dott. Giuseppe Marconi intorno all´acquisto della nuova sede dell´ATO 4.

Acquisto formalizzatosi a  pochi mesi dalla soppressione degli ATO4, per un costo, comprensivo d´IVA di circa 800.000 euro che è poi lievitato a 940.000 euro a seguito di alcuni lavori di adeguamento; immobile che era di proprietà di una società dove il V. Sindaco di Arezzo, componente delle stesso consiglio di Amministrazione dell’ATO,  risulta detenerne delle quote  e, proprio per questo, oggetto di pesanti ripercussioni politiche.

Giuseppe Marconi

Primo perché nell´acquisto di un bene durevole di valore consistente, un ente pubblico qual´è l’ATO, non può limitarsi ad assumere solo il nome di un immobiliare che di norma è una srl, ma deve conoscerne i soci.

Secondo è che il Comune di Arezzo  detiene il 30% del capitale dell´ATO e quindi condiziona da sempre la validità delle riunioni assembleari poiché la partecipazione dei Comuni è scarsa (22/24 Comuni su 37 costituenti l´ATO). E allora, visto che il dott. Marconi ha dichiarato di non essere stato presente alla votazione (per le ovvie ragioni), e visto che è stata deliberata dall’assemblea dei Soci l´acquisto dello stabile, o il Comune di Arezzo aveva delegato un altro rappresentante o il Presidente Casini si era attivato per garantirsi la maggioranza delle quote societarie con la presenza degli altri Comuni.

Se a tutto ciò si aggiunge la normale trattativa di acquisto per un valore così importante, non sono credibili le dichiarazioni fatte alla stampa del Presidente Casini.

Cercare di togliersi dalla bufera politica che sta coinvolgendo il Comune di Arezzo, e l’ATO 4 con dichiarazioni così puerili fanno sorridere se non fosse che sono state rilasciate da un politico di rilievo ed un amministratore pubblico di “carriera”, e tutto ciò non è certamente educativo per l´etica politica.

Ferdinando Mancini

 

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