Che Bravi questi ammnistratori, come ormai da copione, il 15 di questo mese, in Arezzo, all’assemblea dell’ATO4, è stato approvato il Piano d’Ambito, unici voti contrari quelli dei rappresentanti dei Comuni di Anghiari e Sansepolcro (assenti i rappresentanti dei Comuni di Badia tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sestino), tutti gli altri Comuni presenti hanno votato a favore di questo incredibile documento programmatico che porterà nell’immediato un maggior esborso a carico degli utenti di 58 milioni di euro con la sola famigerata quota fissa il cui incremento annuo passerà dal 2,2% al 6,5%. Una gabella che come ha già evidenziato il comitato è del tutto illegittima in quanto non viene ritenuta una componente tariffaria e quindi fuori dai ricavi tariffari.
Il documento del Comitato è illuminante di quanto i cittadini andranno ulteriormente a pagare nonostante le nostre tariffe siano ritenute tra le più care in Italia.
Intanto in questi anni la Società Nuove Acque ha provveduto a togliere l’acqua a cittadini morosi, ciò nonostante che, nel 2004, il suo presidente Paolo Ricci dichiarasse a Teletruria che “…nessuno può dire che è stato slacciato; se ciò è avvenuto è stato un errore”.
Oggi possiamo affermare, documenti alla mano, che in Valtiberina, dal 2001 al 2007 sono stati slacciate 598 utenze (286 nel comune di Anghiari, 13 nel Comune di Badia Tedalda, 21 nel Comune di Caprese Michelangelo, 24 nel Comune di Monterchi, 254 nel Comune di Sansepolcro), non abbiamo i dati di Pieve Santo Stefano perché questo Comune è l’unico dell’Ato4 ad avere mantenuto la gestione del servizio idrico e quindi è presumibile che il Sindaco non abbia permesso di privare un suo cittadino di una risorsa fondamentale per la vita qual’è l’acqua.
Gli altri Sindaci sono a conoscenza di questi dati? Cosa hanno fatto per contrastare queste ignominiose azioni, che hanno procurato nei loro Comuni vere e proprie “morti civili” che non possono essere tollerate?
Ferdinando Mancini
Lista Civica Viva Sansepolcro
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Se la quota fissa venisse fatta rientrare nella legalità… libri in tribunale….
Oggi 15 dicembre la revisione del Piano di Ambito (PdA) è stata approvato definitivamente. E già dal prossimo 1° gennaio 2010 avremo aumenti nelle bollette pari al 6,5% quando – almeno per la quota fissa – la precedente previsione di aumento era del 2,2%. Nell’arco degli anni che vanno dal 2010 al 2023 i maggiori aumenti che ieri i sindaci hanno definitivamente deliberato incideranno sulle tasche dei cittadini per la straordinaria cifra di 134 milioni di euro. Una cifra enorme e totalmente ingiustificata visto che gli investimenti non vengono aumentati di un solo euro.
Peraltro gli stessi investimenti avevano subito nel corso degli anni scorsi delle graduali riduzioni. E un recente studio universitario (perché è giusto che i cittadini sappiano che il nostro modello di gestione è oggetto di approfondimento anche da parte professionisti esterni che non hanno alcun diretto interesse) porta a queste conclusioni: “Tenuto conto del tasso di inflazione effettivo dal 1985 ad oggi e di quello previsto fino al 2023, risulta che l’ammontare degli investimenti del Piano d’Ambito dell’ATO 4 sarebbe pari in termini reali a un valore inferiore alla metà della media italiana registrata nel periodo di tempo sopra indicato (dal 1985 al 1998)”. In altri termini significa che Nuove Acque spa investe nella nostra rete idrica meno di quanto investivano i Comuni prima della privatizzazione.
Varie domande ci sorgono spontanee: i sindaci sanno fino in fondo cosa deliberano? I sindaci sono coscienti del fatto che i cittadini pagano e pagheranno sempre di più l’acqua? Del fatto che gli investimenti fatti e previsti sono minori rispetto agli anni precedenti la privatizzazione? Del fatto che la società mista pubblico-privata Nuove Acque spa continua ad indebitarsi (55 milioni di euro di debito al 31.12.2008) e del fatto che la gestione fa acqua da tutte le parti nonostante che le nostre bollette siano le più care d’Italia?
Oggi nell’assemblea dei Sindaci il direttore dell’ATO4 ha affermato che la quota fissa – già contestata dal Ministero dell’Ambiente nel 2001 poiché calcolata in modo illegittimo – se venisse fatta rientrare nella legittimità (e quindi fortemente ridotta) la società Nuove Acque spa porterebbe in libri in tribunale. E’ come dire: le cose sono state iniziate male (a totale discapito dei cittadini) e continuano peggio.
Riguardo questo ultimo aspetto, i cittadini sappiano che non è vero che non vi sono strade per tornare indietro. Basterebbe seguire il percorso intrapreso dai comuni di Anghiari e Sansepolcro: la gara per la scelta del socio privato fu fatta senza rispettare i requisiti dell’evidenza pubblica e la conseguenza di ciò è che la gestione di Nuove Acque spa non ha copertura legale sin dal 31/12/2007.
Siamo sempre disponibili a confronti pubblici con Nuove Acque spa ed approfondimenti con i sindaci che fossero intenzionati ad informarsi in maniera più approfondita a quanto affermiamo. Riscontriamo però una mancanza di collaborazione da parte della quasi totalità dei nostri rappresentanti pubblici che tutt’ora si ostinano a non prendere in considerazione quanto affermato non solo da noi, ma anche da studi universitari nazionali ed internazionali: il modello di gestione di Nuove Acque spa è un modello da non seguire. E Precisiamo: se visto dal punto di vista dell’interesse del cittadino. Questo rifiuto di prendere coscienza della situazione, da parte della gran parte dei sindaci, va a totale discapito dei cittadini che pagano le bollette e sono chiamati a pagare sempre di più, a cominciare dal 2010.