Nel contesto di tali iniziative sono stati rilevati elementi per i quali l’affidamento del servizio idrico integrato potrebbe essere invalidato, quindi, l’Amministrazione Comunale di Sansepolcro con diffida del 20 ottobre 2008 ha invitato l’AATO 4 e la Società “Nuove Acque”, ciascuno per le rispettive competenze, “ad assumere i provvedimenti necessari per far cessare lo svolgimento del servizio, con conseguente restituzione di tutti gli impianti detenuti in forza dell’affidamento agli enti di appartenenza e ad indire una procedura concorrenziale il cui esito assicuri ai cittadini la prestazione del servizio alle migliori condizioni di mercato”.
Alcune anomalie da tempo denunciate hanno trovato accoglimento in un giudizio di costituzionalità avente per oggetto il 1° comma dell’art. 14 della Legge n. 36 del 1994, c.d. Legge Galli, che prevedeva l’obbligo di corrispondere il canone di depurazione e per le fognature anche nelle realtà ove tali impianti non risultano funzionanti.
Infatti la Corte Costituzionale con sentenza n. 335 depositata il 10 ottobre 2008, ha espunto dall’ordinamento giuridico la predetta norma, affermando la natura tariffaria e non tributaria e quindi la irragionevolezza del corrispettivo.
Lo scenario che si apre per l’effetto abrogativo della pronuncia con efficacia ex tunc è di dimensioni consistenti e potrebbe dare luogo ad una generalizzata azione di restituzione delle somme corrisposte “senza causa” (indebito oggettivo).
I cittadini, che si trovano nelle condizioni di cui sopra, potranno chiedere al Gestore (Società Nuove Acque Spa) la sospensione del pagamento delle somme relative alla depurazione e fognatura nonché richiedere il rimborso di quanto indebitamente pagato a decorrere dal giugno 1999.
L’Amministrazione Comunale si è già attivata per inviare agli aventi diritto la modulistica necessaria per richiedere sia l’interruzione di fatturazione che i rimborsi per quanto già pagato.