Nel Consiglio Comunale del 22 luglio, l’assessorato alle Attività Produttive, ha definitivamente licenziato il nuovo piano Comunale che disciplina le attività di somministrazione di alimenti e bevande, frutto di un proficuo lavoro di concertazione con le associazioni di categoria dando attuazione a quanto disposto dall’articolo 42 bis della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 28, come modificata dalla legge regionale 5 giugno 2007, n. 34.
Tale legge, ha dichiarato l’assessore alle attività produttive Ferdinando Mancini, relatore del piano, ha fatto venir meno la possibilità di programmazione degli esercizi di somministrazione attraverso un parametro numerico, come finora previsto dalla pregressa normativa, a favore di una scelta di indirizzo del settore basata esclusivamente su requisiti qualitativi, in presenza dei quali gli stessi possono essere attivati, senza alcun limite quantitativo.
Le modifiche apportate con il nuovo piano comunale, sono andate nella direzione dell’innovazione e della qualità con l’abbandono della programmazione attraverso parametri numerici e quindi di tipo quantitativo.
Già i cambiamenti apportati dalla legge regionale 28/2005, con l’abolizione delle quattro tipologie (ristorazione, somministrazione di bevande, somministrazione in connessione a trattenimento e svago e Analcolici, ed il conseguente travaso di una quota di pregressi esercizi di somministrazione di bevande nel novero di quelli di ristorazione, hanno conseguito alcuni effetti positivi quali: la nascita di iniziative a carattere innovativo, che integrano il panorama dell’offerta attuale; un certo contenimento dei prezzi della ristorazione, grazie ad una più efficace concorrenza, e un servizio di ristorazione più aderente alla domanda e più capillare sul territorio.
Con il nuovo Piano Comunale, ottemperando a quanto previsto con la L. R. 34/2007 si è fatto un ulteriore passo nella direzione dell’innovazione e della qualità prevedendo uno strumento di programmazione organico e coerente scegliendo di conseguenza il mix di criteri qualitativi più appropriato, tenendo conto che gli esercizi della somministrazione di alimenti e bevande hanno subito in questi ultimi anni una profonda trasformazione sia sotto il profilo della funzione sociale che esercitano nel panorama delle attività economiche, sia sotto quello del servizio offerto al consumatore.
In questo contesto socio economico, l’Amministrazione ha ritenuto prioritario, intervenire sui seguenti aspetti:
– favorire una decisa elevazione qualitativa degli esercizi nel centro storico (1), attraverso la previsione di numerosi criteri qualitativi che attengono sia all’aspetto strutturale (dimensione minima) sia a quello gestionale;
– favorire, nel contempo, un riequilibrio della presenza di esercizi all’interno del centro storico (1bis), attraverso la facilitazione all’apertura di nuove attività in alcune specifiche e limitate aree che, per numerosi motivi, stentano ad affermarsi, anche nei confronti del turista, pur essendo ricche di motivi di attrazione;
– favorire, parimenti, lo sviluppo di nuove attività nell’ampia fascia adiacente al centro storico (200 mt intorno alle mura), così da allargare all’intera città la capacità di risposta alle esigenze dell’utente;
– prevedere, nelle altre aree del Comune, delle superfici minime che stimolino la nascita di esercizi più ampi nel restante territorio comunale, al momento nel complesso scarsamente rappresentati nel Comune.
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